“Ogni popolo ha il governo e le leggi che si merita”
Il 12 e 13 giugno gli italiani saranno chiamati a votare per 4 differenti tematiche legate alla fecondazione, nascita, ricerca scientifica. In questo breve post vorrei evitare di entrare nello specifico delle scelte politiche che hanno portato alla definizione di queste quattro tematiche e tantomeno di entrare nello specifico di come intendo votare.
Quel che mi interessa qui approfondire sono le modalità di accesso al voto e le politiche referendarie facendo una piccola comparazione con il paese nel quale sto vivendo al momento: la Svizzera.
Tutti gli elettori residenti all’estero e regolarmenti iscritti ai registri A.I.R.E. ricevono a casa un plico contentente il materiale necessario per votare (vedi prima immagine).
Messa da parte una facile polemica sulla eccessiva complessità della procedura di voto e imbustamento (che richiede ben 2 fogli esplicativi), vorrei porre l’attenzione sulla presenza di un oggetto inutile e la mancanza di un oggetto fondamentale.
L’oggetto inutile è un manualetto di una decina di fogli contenente il testo di legge per il diritto di esercizio di voto per i residenti all’estero (chi se ne frega).
L’oggetto fondamentale e mancante è una guida esplicativa dei 4 referendum con una presa di posizione ufficiale del governo e del(dei) comitato/i referendari(o). Queste guide, che ho scoperto ed imparato ad apprezzare qui in Svizzera contengono le posizioni ufficiali del governo, del comitato per il NO e di quello per il SI (vedi successive immagini).
Ora mi domando: 1) perché non riusciamo anche noi a fare una cosa così semplice per aiutare e motivare al voto? Sarà forse perché in realtà non vogliamo assolutamente abituare i cittadini ad esprimere la propria opinione?
2) perché in Italia siamo ancora vincolati dalla stupida soglia del “quorum” affinché un referendum sia considerato valido? Qui in Svizzera, ad esempio, non esiste quorum, quindi gli astensionismi non vengono incoraggiati (cosa che trovo di enorme valore civico).
3) perché il nostro governo non si pronuncia mai chiaramente e ufficialmente riguardo le votazioni referendarie? Assistiamo spesso a dichiarazioni sbrigative ed approssimative da parte di quel o quel parlamentare ma mai ad azioni di informazioni sistematiche.
Come sempre ci dobbiamo affidare ad iniziative di privati che pubblicano delle guide su come il voto influenzerà la legge. Ovviamente tali sforzi, seppur ammirevoli presentano delle prese di posizione (vedi disegnini del bimbo triste e felice) che iniziative ufficiali potrebbero evitare.